Deformità nella testa del neonato e del bambino: quand’è che può essere pericolosa e come correggerla? A spiegarlo nella puntata andata in onda ieri di Medicina 33, rubrica del Tg2, è il prof. Lorenzo Genitori, coordinatore dell’attività scientifica e Direttore dell’unità operativa complessa di Neurochirurgia all’AOU Meyer di Firenze, dove proprio 10 anni fa è stato avviato uno studio prospettico condotto da un gruppo di osteopati coordinato da Tommaso Ferroni, che negli anni ha confermato l’efficacia del Trattamento Manipolativo Osteopatico (OMT) sia sulla riduzione del dolore che sulla riduzione dei tempi di degenza de piccoli pazienti.
Tranne che nei casi di craniostenosi, ossia la chiusura precoce di alcune parti del cranio con conseguente compressione del cervello nella scatola cranica, casi clinici per i quali è necessario un intervento neurochirurgico, il dott. Genitori spiega il ruolo che può avere l’osteopatia nei casi di deformità posturale, come la plagiocefalia posizionale.
“L’osteopata lavora sulla simmetrizzazione – spiega – sui micro movimenti e le micro fasce permettendo al cervello di espandersi in maniera simmetrica”.
La poca quantità di liquido amniotico in gravidanza è un fattore predisponente la plagiocefalia posizionale del neonato, come anche un cattivo adattamento posizionale subito dopo la nascita. È su queste deformità posturali che l’osteopatia può essere efficace o “molto benefica” come dichiara lo stesso dott. Genitori nell’intervista a Medicina 33, un’occasione molto importante per cogliere concetti anche molto complessi, come quello della Craniostenosi, ma in un modo molto semplice e chiaro.